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Segugio Tedesco


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Esperienze con il Segugio Tedesco
di Sabine Middelhaufe

Due guerre, la modifica della legge venatoria e le riserve di caccia sempre più ridotte e spesso tagliate da strade principali, tratte di treno e autostrade hanno sicuramente danneggiato gravemente la cultura segugista tedesca.
A partire dall'antichità e attraverso l'intero Medioevo fino al XIX secolo in Germania i cani da seguita in mute più o meno grandi, furono messi sulla traccia di un determinato selvatico, specialmente del cervo, ma anche del cinghiale e del lupo, per inseguire col naso per terra il capo scelto finché non si fermava esausto o riusciva a seminare i cani. Questo metodo di caccia, in cui la muta era accompagnata dai cacciatori a cavallo, si chiama "caccia par force" ed è oggigiorno assolutamente proibita in Germania.



Aico vom Druseltal. Foto: Florian Lange.
Foto di titolo: Klaus Schmadalla

La braccata vera e propria, nata nel tardo Medioevo, acquisì ben presto un‘importanza crescente per via dello sviluppo delle armi da fuoco, e in tanti Paesi europei è ancor oggi il principale modo d'impiego dei cani da seguita. Invece, proprio in Germania, la braccata da diversi decenni è permessa solamente in riserve di oltre 1000 ettari, ampiezza questa che la maggior parte delle riserve non raggiunge, e cosi la caccia alla volpe o alla lepre con i cani da seguita, purtroppo ha perso quasi del tutto la sua importanza.
Perciò, oggi, il Segugio Tedesco come anche la sua variante a gambe corte, ossia il Dachsbracke della Westfalia, nel suo paese di nascita viene utilizzato in primo luogo nella caccia agli ungulati; dimostrandosi poi, dopo una buona preparazione, ugualmente adatto alla pista di sangue. Di solito il cane viene utilizzato come singolo, ma può anche essere impiegato in coppia o in piccole mute.
Ma nonostante il sistema venatorio tedesco, così diverso da quello italiano, il Segugio Tedesco ha comunque mantenuto inalterate le sue doti originarie, vale a dire un fiuto eccellente, avidità venatoria, voglia di cacciare ed una bella voce chiara, forte e continua, che quando il cane abbaia a fermo diventa di registro notevolmente più cupo, con suoni lunghi e perciò ben distinguibile dalla voce sulla traccia.

Hinnerk vom Brachtpetal e Linus vom Ihnetal. Foto: Sylvia Dreeskornfeld.

Del resto, come tante razze del nord, anche il Segugio Tedesco non deve essere un "chiacchierone" e segnalare solamente le tracce vecchie di dieci minuti al massimo.
Questo cane poi, grazie al suo innato coraggio, è capace di fermare il selvatico ferito e tenerlo a lungo anche da solo.
Inoltre una caratteristica non meno importante per il cacciatore odierno è l'adattabilità di questa razza al terreno e al tipo di caccia; vale a dire che il Segugio Tedesco può imparare a lavorare sia in un raggio relativamente ristretto sia in uno molto più ampio e, pur cacciando con la tipica autonomia del cane da seguita, non perde mai del tutto il contatto col suo conduttore.
Per avere un Segugio Tedesco ben preparato occorre iniziare l'educazione del cucciolone, nel contesto della caccia pratica, fin dai 5-6 mesi d‘età e favorire il forte legame che questo cane sa creare col suo padrone; cosicché, a fine battuta, cercherà sempre di ritornare dal conduttore, seguendo abilmente la sua traccia, prima di partire per la prossima battuta. Questo cane da seguita, infatti, nonostante la sua avidità per la caccia non tende ad essere indisciplinato, ma vuole collaborare con l'uomo piuttosto che vagabondare da solo per ore dopo la battuta.

Imko vom Kaufunger Wald. (Foto: Silvia Ploss)


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