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Lupi – sulla situazione in Italia e in Germania

Quanti sono i nostri lupi e da dove sono venuti?

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Lupi – sulla situazione in Italia e in Germania
di Sabine Middelhaufe

Per cominciare: il tema lupo, specialmente se osservato dalla prospettiva di due Paesi così diversi come l'Italia e la Germania, è evidentemente troppo complesso da esporre in un singolo articolo. Per cui il seguente servizio tratta soltanto alcuni aspetti e vuole incoraggiare il lettore ad approfondire le sue informazioni per conto proprio.

Quanti sono i nostri lupi e da dove sono venuti?
    
     In Germania, dopo un'assenza durata 150 anni, il primo cucciolo di lupo è nato in Sassonia nel 2000. Quasi due decenni dopo, sono pochi gli stati federati dove non si vede un lupo anche solo di passaggio. Infatti, la NABU (Lega per la protezione della natura) riporta dettagli sui lupi in 12 dei 16 stati (questi 16 includono le tre città stato Berlino, Amburgo e Brema).
    Con il numero complessivo dei lupi in Germania però il BfN (l'Ente federale per la tutela delle bellezze naturali) è cauto: per l'anno di monitoraggio 2017/ 2018 (che inizia il 1 maggio e termina il 30 aprile dell'anno successivo) si parla semplicemente di 106 territori lupini, abitati da 75 branchi, 30 coppie e 3 individui territoriali accertati.
     In 6 stati federati si sono potute registrare cucciolate con un totale di 266 cuccioli nati nella primavera del 2017.
    Gli stati con le popolazioni più estese sono ancora il Brandenburg (26 branchi, 12 coppie), la Sassonia (18 branchi , 4 coppie) e la Bassa-Sassonia (13 branchi, 9 coppie).
    Il tasso di crescita della popolazione lupina è pari al 30-35%.
   I lupi presenti nel territorio tedesco sono quasi esclusivamente di origine polacca, ossia appartengono alla popolazione del lupo grigio europeo.

Sopra: giovane lupo italico. Foto: Sara Chiarlone
Foto di titolo: lupo in provincia di Savona.
Foto: Sara Chiarlone

Come vede la situazione Lucio Parodi, autore nonché per anni presidente di URCA Liguria (Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino).

     Lucio Parodi:In Germania i lupi grigi (Canis Lupus) sono arrivati dalla Polonia invadendo oggi il centro-nord del paese e raggiungendo la Danimarca e il Belgio. Nel sud alpino il lupo italico (Canis lupus italicus), transitando in dispersione dal territorio austriaco e svizzero, è presente con pochi esemplari ma trascorreranno solo alcuni anni per arrivare all'incontro tra le due popolazioni come anche accadrà nei monti dei Vosgi al confine franco-tedesco.
In Italia l'unica popolazione di lupo italico, perseguitata sino agli anni '70, erapresente con pochi residui esemplari nell'Appennino centro-meridionale. Favorita dalla protezione e dal ritorno degli ungulati per lo spopolamento della montagna, ha ripreso vigore e in pochi anni si è insediata in quello settentrionale raggiungendo poi le Alpi dove ha trovato un piccolo "eden" nelle marittime italo-francesi fin da allora ricchissime di mufloni, facili prede del simpatico canide. Da qui il percorso in avanti sulle Alpi centrali per passare poi a quelle orientali dove c'è stato il primo incontro con la popolazione slovena di origine carpatica: l'italica Giulietta e il vagante Slavc hanno formato nell’anno 2012, nel Parco della Lessina a cavallo fra il territorio di Verona e Trento, la prima coppia di origini diverse e l'anno successivo sono nati i primi due lupetti e altri più numerosi a seguire. Nel luglio 2018, al branco originario si sono aggiunti altri cinque branchi in provincia di Trento e di Bolzano e ultimo il branco della pianura dei Magredi di Pordenone dove dalla coppia, presente da due anni che pare di origine italica, sono nati i primi sei lupetti ripetutamente ripresi dalle fototrappole della zona.
      Sono i primi sei branchi delle Alpi orientali ed altri presto seguiranno dalle numerose coppie presenti sino all’estremo limite in contiguità con la Slovenia.
     Quanti sono i lupi in Italia su un territorio vocato che, al netto dei centri abitati delle pianure e delle montagne oltre i 2.400 mt. di altitudine, risulta essere di circa 167.000 kmq?
Risposta certa è impossibile, per l'inadeguata vetusta legge 157/92 vigente e l'inerzia dell'ISPRA, ma una approssimata, utilizzando il monitoraggio sulle Alpi ad opera del progetto LifeWilfAlps coordinato da Francesca Marucco e quello nella regione Toscana ad opera dell'equipe del prof. Apollonio, si può fare stimando una presenza di almeno 3.150 lupi, ovviamente con densità territoriali molto differenti.
      Questa è certamente una stima per difetto perché se applichiamo la percentuale annua di incremento del 12 %, individuata dall'ONCFS nella vicina Francia ma oggi indicata vicina al 20%, i lupi italiani dovrebbero essere quasi tutti impotenti e avrebbero bisogno di essere curati“.
      Detto per inciso, piuttosto dell'impotenza il problema sembra essere il bracconaggio.  

Nota: Il lupo italico è considerato una sottospecie del lupo grigio europeo.

Un territorio di lupi in provincia di Pavia. Foto: Miiddelhaufe

Più di tre anni fa, a fine ottobre 2015, il National Geographic Italia informava che, basato su uno studio del 2009-2013, la stima conservatrice presupponeva tra 1.269 e 1.800 lupi in Italia. Con circa 280-330 individui la Toscana era come sempre la regione con più lupi; la Sicilia e la Sardegna erano esenti da lupi. „Ottenere queste stime a livello nazionale, spiega tuttavia Marco Galaverni, collaboratore di ricerca all’ISPRA, non è stato semplice, perché di solito gli studi vengono condotti a livello locale. Per ottenere stime generali i ricercatori hanno consultato 20 studi scientifici e 241 dati del database del programma Natura 2000, combinando il numero di individui riportato in ciascuno studio con i valori ottenuti moltiplicando il numero di branchi per il numero medio di lupi in un branco. “Questo naturalmente crea delle incertezze”, dice ancora Galaverni, “perché le stime dipendono dalla disponibilità di studi (molto pochi, ad esempio, in Italia meridionale), dalla loro qualità e dai metodi applicati in ciascuno studio, ma ne abbiamo tenuto conto con l’ampia differenza tra numero minimo e numero massimo”.  
    Che il numero preciso dei lupi in Italia era ancora sconosciuto lo scrisse anche la redazione Ansa nel febbraio 2017 e indicava come causa la mancanza di un censimento ufficiale e un monitoraggio coordinato su scala nazionale. Due anni prima, dopo il controllo invernale, si stimava un numero di 100 – 150 lupi nelle Alpi. „L'area per il lupo alpino è stimata in 11.900 chilometri quadrati (di cui 7.800 di presenza stabile di branchi e 4.100 di presenza occasionale e individui isolati). Quindi la densità è stimata in 0.8-1 lupo/100 Km2. (...)“ scrisse Ansa. „La stima della popolazione media [su Appennini] è di 1.580 animali, con i valori compresi tra 1.070 e 2.472. La popolazione appenninica si muove su un'area di circa 80.800 chilometri quadrati.“     
     In dicembre 2018 il Primato Nazionale riportò, con riferimento ai dati del 2012-2018, che ormai la popolazione di lupo viveva su 23,02% del territorio nazionale, 5% di più rispetto a pochi anni prima. Ricordiamo che verso la fine degli anno 70 in tutta l'Italia c'erano intorno ai 100 lupi che occupavano 8.600 chilometri quadrati e quindi il 3% del territorio nazionale.
    Secondo l’Ispra, il numero dei lupi nelle Alpi sarebbe aumentato a almeno 293, costituito da 47 branchi, 6 coppie e un individuo solitario.  „Sul territorio nazionale sarebbero dunque presenti complessivamente un numero compreso tra un minimo di 1269 individui ed un massimo di 1800 “. Numeri che tuttavia corrispondono alla stima del 2015 che da parte sua era basata su dati del  2009-2013.  

Lupo in Val di Nizza (PV). Foto per gentile concessione di Laura Zanocco.

Michele Corti, docente di Zootecnia di montagna presso l'Università degli Studi di Milano, nel 2017 ha scritto: Numeri "creativi":
"L'episodio di Giaveno 1), che era seguito ad altri liquidati come "fantasie", ha costretto Wolf Alp ad ammettere che anche in quella zona così contigua all'area urbana torinese vi sono dei branchi che prima non erano censiti. Con la grande serietà scientifica che distingue il partito del lupo (che essendo autoreferenziale può raccontare qualolo che vuole) gli "esperti" hanno rettificato i dati sulla presenza di lupi nel torinese portandola a 50 esemplari. Un dato che mette in luce la cattiva fede di Wolf Alp che cntinua a parlare di "massimo 80 lupi in tutto il Piemonte". Siccome a Cuneo ve ne sono più che a Torino i conti non tornano. La Federcaccia di Torino stima in 100 esemplari quelli presenti sul territorio della provincia e va detto che qualche anno fa la stessa Marucco, leader di Wolf Alp e vertice della lupologia on Piemonte, prevedeva sulla base delle caratteristiche ambientali un rapido aumento sino a 300 esemplari della popolazione lupina piemontese. Purtroppo la politica delega alla lobby del lupo la politica del lupo e la lobby continuerà a "dare i numeri" che le fanno comodo: minimizzare, minimizzare, minimizzare. Basti pensare che prima che la stima ufficiale della popolazione lupina italiana fosse portata a 2000 capi per vent'anni la stima si è assestata su 600-800-1000. Un dato "politico" che era smentito dal fatto che nelle poche regioni per le quali erano disponibili delle stime, la somma delle popolazioni di 3-4 regioni superava quella nazionale. Miracoli della lupologia che è sempre riccamente fnanziata per ... dare i numeri, ovvero per mantenere la più totale opacità sul fenomeno lupo.“
 1)  Il 10 gennaio 2017 dei lupi italici avevano aggredito un cane e il suo proprietario alla borgata Tora di Giaveno (To).

Che il monitoriaggio non venga preso troppo seriamente lo posso confermare dalla mia esperienza. Dalle istituzioni competenti era risaputo benissimo che nel territorio del piccolo comune di montagna nel pavese dove vivo era residente, al più tardi dal 2014, un branco di 8 - 10 individui, ma nessuno si prese la briga di informare noi, gli abitanti.
    Benché tante volte siano stati avvistati (e fotografati e filmati) dei lupi nel comune, benché soprattutto nei mesi invernali abbiano predato dei caprioli a poca distanza dall'unica strada del paesino, nel municipio non si sa nulla di lupi nemmeno oggi, nel maggio 2019, e mi rimandano alla provincia per le informazioni richieste. A chi di preciso devo rivolgermi? Non c'è qualcuno che qui, in loco, raccoglie i dati, a cui posso segnalare i miei avvistamenti, le predazioni, e che si prenda cura di far fare il test del DNA ai campioni di feci che ho raccolto. Cosa importante dato il numero di lupi neri nel nostro territorio? La risposta è un'alzata di spalle.
    Un impiegato della provincia mi interrompe subito: lui non avrebbe dati precisi e finché i lupi non mi causano dei danni, sicuramente non verrebbe nessuno da Pavia nel nostro villaggio. L'esperto di lupi dell'università di Pavia che ha suo dire non ha mai visto un lupo (mi auguro che intenda un lupo della nostra zona e non in generale), nonostante la conferma per iscritto alla fine non si mette a disposizione per le mie domande.      
Ma almeno gli abitanti delle città, „romantici della natura“, possono farsi guidare attraverso i nostri boschi da qualche accademico pavese, dietro pagamento ovviamente, per cercare tracce e feci di lupi o ascoltare estatici se gli ululati fatti risuonare abbiano risposta da un lupo vivo. Dare informazioni dettagliate sulla collocazione, il numero, la genetica dei „nostri“ lupi a noi, gli abitanti, invece non fa parte del programma.

Michele Corti ha una spiegazione: „La strategia di disinformazione sistematica alla KGB praticata dal partito del lupo (illustrata anche nei loro manuali e la si coglie nei loro forum) è semplice: quando arrivano i lupi va negato che ci siano, così quando si sono ormai installati il gioco è fatto e i villici se li devono tenere. “
    Quindi, nonostante tutti i comunicati stampa rassicuranti rimane una notevole incertezza sulla dimensione reale della popolazione lupina.

Un lupo in Germania viene fornito di collare GPS. Fonte: Bundesamt für Naturschutz

      Gli studiosi hanno ripetuto un'infinità di volte che la migrazione e crescente diffusione dei lupi è un processo naturale, non dovuto al rilascio di esemplari catturati altrove. Eppure, le dicerie contrarie non finiscono. Nel paesino appenninico dove vivo, i cacciatori ancora oggi raccontano dei dieci lupi liberati apposta sotto il paese qualche anno fa. Qualcuno avrebbe addirittura visto le gabbie con cinque maschi e cinque femmine sul camion...
    Storie del genere girano anche in Germania. Sembrano assurde, però, a volte, c'è dietro anche una ragione: nel giugno del 2000, a Oslo, il gruppo di esperti per la conservazione dei grandi carnivori presentò il loro „Piano d'azione per la conservazione dei lupi in Europa“ dove si legge sotto la voce Common Themes:
     „(...) where re-colonisation of areas by large carnivores is desirable, the following principles should be applied:
. priority should be to firstly support natural re-colonisation,
. secondly to work on the augmentation on non-viable populations,
. thirdly to release animals into areas in order to join up non-viable populations, and
. finally, to carry out releases into new areas.“
 
Ma veramente in Italia sono mai stati realizzati i rilasci di cui si accenna ad Oslo?
     L'iniziativa “Proteggi il tuo bestiame” ha una risposta chiara:
„Nessun lupo è mai stato rilasciato in Italia (né tanto meno da elicotteri); (...)  In qualche modo l’uomo, tuttavia, ha contribuito direttamente e indirettamente a creare condizioni favorevoli al ritorno del lupo, attraverso lo spopolamento delle zone montane e rurali e l’abbandono delle coltivazioni e dei pascoli, con conseguente progressiva espansione spontanea degli arbusteti e dei boschi e aumento degli ungulati selvatici e di quelli di cui il lupo si nutre  (caprioli, cinghiali, daini, cervi, ecc.).  Due altri fattori sono stati determinanti: il rilascio di ungulati selvatici, anche a fini venatori (in particolare cinghiali) e la protezione accordata alla specie a livello nazionale ed europeo, oggetto di molte campagne di sensibilizzazione.“
    E per citare anche la rivista online greenMe:
„Chiariamolo subito: i lupi non sono mai stati reintrodotti in Italia, non esiste nessun finanziamento di milioni di euro, per riportare quelli del Mackenzie e Siberiani tra le nostre montagne.“

Lupi in provincia di Savona. Foto: Sara Chiarlone

Quindi, in Italia, quelli che vogliono proteggere il bestiame e quelli che vogliono proteggere il lupo, sono d'accordo almeno su questo punto: rilasci di lupi per conto di WWF o delle autorità regionali, statali o europee non sono mai avvenute.

Mai? In un breve testo su La Repubblica del 6 luglio 1977 si legge qualcosa assai diverso. (vedi figura acconto).

Il portale online ruralpini.it cita Roberto Salvini, consigliere regionale Toscana, che nel marzo 2019 ha confermato l'immissione illegale di lupi siberiani nella Majella negli anni 70 e ha fatto notare come negli anni 80, per la prima volta, sono apparsi dei lupi vaganti che erano notevolmente più grossi e pesanti dei soliti lupi italiani. „Per di più è bene ricordare che in Francia, nel ventennio che ha preceduto l'apparizione ufficiale del lupo, vennero eseguiti a più riprese lanci illegali di lupi, accertati dalle autorità, provenienti dai parchi faunistici . A quei tempi la lupologia raccomandava apertamente (vedi documenti ufficiali della Convenzione di Berna) di allevare i lupi in cattività per poter ripopolare i territori dove erano estinti. Luigi Boitani eseguì anche delle prove sperimentali sull'allevamento del lupo con la finalità di diffondere il numero di siti di allevamento.“

Anche la Commissione di Inchiesta svolta dal Consiglio dei Ministri Francese nel 2003 non escluse le immissioni clandestine di lupi da dei centri di allevamento italiani.
Dai test del Dna degli animali, infatti, risulta che in Francia siano presenti lupi provenienti da vari Paesi (siberiani, canadesi, mongoli, polacchi), e per la maggior parte, italiani, ha spiegato il consigliere.

Un'altra fonte di agitazione è stata, nel 2017, il comunicato stampa del Comando Unità Tutela Forestale Ambientale ed Agroalimentare Carabinieri che dice:

Riproduzione per gentile concessione di Michele Conti.

„Eseguiti 229 sequestri di ibrido tra cane e lupo selvatico in tutta Italia. (...)
...lunga e complessa indagine sul traffico illegale di lupi selvatici. (...)
L’attività criminosa scoperta prevedeva, infatti, l’utilizzo di lupi selvatici appartenenti alla specie Canis lupus (...) per l’incrocio con Cani da Lupo Cecoslovacco.
I lupi venivano prelevati illegalmente nella zona dei Carpazi, nei paesi scandinavi o in Nord America (...) "

Anche il consiglio regionale Toscana si è occupato dei lupi importati illegalmente in Italia: „Siamo poi venuti a conoscenza di una rete di vendita, proveniente dalla Cecoslovacchia e dalla Russia, dove si produceva lupi per i mercati europei, e abbiamo poi riscontrato che esiste una rete europea di persone di stampo animalista, interessate ai lupi, e di varie nazionalità.“

     Il comunicato, purtroppo, non dà nessuna informazione sul destino di quei lupi importati dall'estero e altre fonti non si trovano.

Segue: Come scoprire se ci sono lupi in zona


(c) testo luglio 2019

Fonti:
https://www.spiegel.de/international/germany/luigi-boitani-on-the-return-of-the-wolf-to-europe-a-1028351.html
https://deacademic.com/dic.nsf/dewiki/669424
https://dbb-wolf.de/Wolfsvorkommen/territorien/status-und-reproduktion
http://www.nationalgeographic.it/natura/animali/2018/12/04/news/ritorno_del_lupo_in_italia_le_ultime_cifre_fornite_dall_ispra-4213398/
https://www.infodata.ilsole24ore.com/2017/12/17/ambiente-litalia-non-un-paese-lupo-la-mappa/?refresh_ce=1
https://www.nabu.de/tiere-und-pflanzen/saeugetiere/wolf/deutschland/19424.html
https://www.dbb-wolf.de/mehr/faq/woher-kommen-die-woelfe-in-deutschland
https://www.welt.de/vermischtes/article170866654/Wie-viele-Woelfe-leben-in-Deutschland-150-oder-650.html
https://interaktiv.waz.de/woelfe-in-deutschland/
https://www.bund.net/tiere-pflanzen/tiere/saeugetiere/wolf/
https://de.wikipedia.org/wiki/Wolfsmanagement
https://www.dbb-wolf.de/Wolf_Steckbrief/portrait
http://www.protezionebestiame.it/e-possibile-che-i-lupi-siano-aumentati-senza-laiuto-delluomo/
https://www.greenme.it/informarsi/animali/bufala-introduzione-lupi-italia/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/15/traffico-di-cuccioli-sequestrati-229-esemplari-ibridi-pericolosi-incrociavano-lupi-e-cani-cecoslovacchi/3317705/#cComments
http://www.nationalgeographic.it/natura/animali/2015/10/25/news/uno_nessuno_centomila_quanti_lupi_ci_sono_in_italia_-2817615/
http://www.nationalgeographic.it/natura/animali/2017/01/31/news/lupi_piano_gestione_caccia_abbattimenti-3403733/
https://www.biopills.net/il-ritorno-del-lupo-in-italia/
http://mythos-wolf.de/italienischer-wolf/
https://www.lifewolfalps.eu/wp-content/uploads/2014/05/LWA_brochure-E3_168x240_5mm-abbondanzaBassa.pdf
https://www.vogheranews.it/wp/2014/09/santa-margherita-staffora-24092014-il-lupo-sui-monti-delle-zone-montane-della-provincia-di-pavia-ce-davvero-ora-esiste-la-prova-definitiva-recuperato-sul-monte-chiappo-il-corpo-esanime-di-lupett/
http://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2016/03/24/voghera-aumentano-i-lupi-in-val-staffora-esperti-a-convegno-29.html
https://www.telepavia.tv/2019/02/10/crescono-gli-avvistamenti-dei-lupi-tra-oltrepo-ed-alessandrino/
https://www.ildolomiti.it/societa/2019/piano-lupo-sulle-alpi-ancora-troppo-pochi-esemplari-ecco-le-22-azioni-del-ministro-costa-degasperi-fugatti-smentito-ora-basta-con-la-politica-da-bar
https://www.sterna.it/CartavocER/book/cvf/cap1/specie/lupo.htm
http://www.felis-lupus.de/wolf-1.html
https://www.1815.ch/news/wallis/aktuell/wolfspopulation-in-europa-rasant-am-wachsen/
http://www.ruralpini.it/Il-punto-sul-lupo-in-Toscana.html
https://www.wwf.at/de/menu577/
http://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/species/carnivores/pdf/3_Reinhardt.pdf
https://de.wikipedia.org/wiki/W%C3%B6lfe_in_Deutschland#Wiederbesiedlung
https://www.bundestag.de/dokumente/textarchiv/2018/kw05-de-wolfspopulation/538094

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