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Il Segugio Maremmano - non solo caccia



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Il Segugio Maremmano - non solo caccia
di Sergio Leonardi

Storie di cani maremmani, nel tempo ne sento e udite tante, alcune vissute, altre tramandate da generazioni, ma sempre unite a episodi o avvenimenti che vedono l’essere umano, il cane, il selvatico qualunque esso sia.
Quello che oggi voglio raccontare è un episodio diverso, in altre parole un percorso di vita che accumuna amorevolmente due femmine. Con Cecilia Bazzocchi è nata un’amicizia come tante, su le pagine Facebook per un motivo ben preciso che di seguito sarà lei stessa a parlarne, ma poi consolidata nel tempo per quello che fa e per il suo rapporto con Nina, femmina di Segugio Maremmano. Ho chiesto a Cecilia, poi conosciuta personalmente a un mio raduno espositivo, di trascrivermi la loro storia, e a mio vedere bellissima improntata su un reciproco amore di quelli che solo gli appartenenti a queste due specie del creato, talvolta ma non sempre, riescono a esprimere. Questo il suo racconto.

Nina.

La nostra avventura, la nostra storia, inizia il 22 ottobre 2005 con Nina. La cucciola è stata trovata all'età di circa 3 - 4 mesi nelle campagne di Sacrofano (Roma) dalla cognata di un mio amico, Elio. Poche settimane prima avevo perso il mio adorato cane Buck, un Siberian Husky di quattordici anni ed ero distrutta. Elio che aveva adottato Nina (questo era già il suo nome) non la poteva tenere per via del bimbo piccolo che aveva paura ed ha insistito molto perché la prendessi io.
Il nostro rapporto all'inizio è stato difficile, era troppo poco tempo che avevo perso Buck e non riuscivo ad affezionarmi. La dolcezza infinita di questo cane alla fine ha prevalso. Tutti pensavamo che "Nina" fosse un meticcio e all'età di cinque anni circa, come "meticcio" ha iniziato a fare delle esposizioni cinofile amatoriali, peraltro per puro caso perché avevo trovato un volantino per la strada (me la ricordo la prima esposizione cinofila amatoriale CSAA Capena - Roma - 2 giugno 2009). Mi sono appassionata... mi piaceva stare insieme agli altri cani e poter parlare con persone che avevano i miei stessi interessi. Insomma da quel giorno ho girato tutto il Lazio con le gare amatoriali. Dopo qualche tempo qualche persona, nelle varie esposizioni amatoriali, ha iniziato a dire che "Nina" era un segugio maremmano. Credetemi, io che di cani maremmani conoscevo solo i Pastori, ho pensato fossero matti; ma una volta, due volte, tre volte e alla fine un giudice esperto in razze da caccia (mi ricordo anche il nome Antony Peter Manetta) mi dice, sicuro, che "Nina" è un segugio maremmano e di farla riconoscere come tale. La cosa m’incuriosisce e cerco su internet "cosa è Segugio Maremmano"? E si apre un mondo... leggo, mi documento e per me hanno ragione, sì, Nina è proprio un "Segugio Maremmano".
Come faccio a esserne sicura? E ancora grazie ad internet mi appare il nome di "Sergio Leonardi" che ha scritto un libro sul segugio maremmano. Chi meglio di lui penso? Può darmi un parere? Invio delle foto alla sua e - mail. Persona gentilissima... risponde subito e mi dice che sì, almeno dalle foto, Nina effettivamente sembra appartenere a questa razza.”

Nina e Cecilia.

Non è sempre facile da una foto distinguere la tipicità, ma essendo il soggetto un adulto, avevo individuato dalla conformazione della testa, dai dati somatici, dal rapporto visivo tra cranio e canna nasale, dallo stop di congiunzione dei due parametri, dalle orecchie, dal manto, molta somiglianza con il nostro Segugio Maremmano, pertanto quella fu la mia risposta. Cecilia mi aveva posto la domanda, ma era un test a mia insaputa, poi svelato, perché a seguito di un diniego da parte di un giudice non sapeva più quale fosse l’identità della sua Nina e la mia conferma credo fosse stata di stimolo per andare avanti nel suo intento.  

“Quante mortificazioni da Giudici di gare amatoriali che già ci conoscevano i quali l’umiltà non sanno cosa sia, da amici invidiosi, da tante persone che di segugio maremmano non ne sapevano nulla... ho stretto i denti e sono andata diritta alla meta... fino al riconoscimento di Nina da parte dell'ENCI avvenuto il 12 aprile 2014 grazie al Giudice Sandra Piscedda”. E' stata dura ma adesso abbiamo il nostro pedigree di prima generazione e ne andiamo fiere. “Abbiamo fatto tante gare Enci, raduni di razza anche in Toscana, terra d'origine della mia Nina e abbiamo avuto le nostre piccole soddisfazioni, come quella di poter rappresentare la razza alla Fiera di Roma alla manifestazione Nonsolocanì, svoltasi il 21 e 22 marzo ultimo scorso”.
E ancora con enfasi Cecilia prosegue. “Questa è la nostra storia ma il nostro rapporto quotidiano è qualcosa di più. Con Nina si può fare di tutto, lasciatemelo dire a chi forse il segugio maremmano lo conosce solo a caccia, in casa ed anche fuori è un "cane ideale". Con lei ho fatto corse podistiche, mascherate a carnevale, pompieri per un giorno, prove di obbedienza; ha posato per calendari la mia Nina, ha fatto percorsi di agility (mai fatti prima in vita sua). Attenzione però... se sganciate il moschettone del guinzaglio Nina si trasforma... e viene fuori la sua natura, corse sfrenate a più non posso e tracce da seguire... ti si fila più! Ringrazio questo cane, questa razza fantastica, fatemelo dire, non so cosa farebbe Nina a caccia perché di cinghiali vivi non ne ha mai visti, ma vi posso assicurare che se volete un amico sincero, poliedrico e che qualche volta tenti anche di parlare con degli strani "vocalizzi" ebbene lo avete trovato nel segugio maremmano.
Grazie "Nina" perché con te ho realizzato tanti sogni, ho conosciuto persone fantastiche nel mondo della cinofilia. Sono entrata "in punta di piedi" nel "tuo" mondo, il mondo dei cacciatori ed anche lì ho conosciuto delle persone stupende. “è una bella avventura la nostra da vivere ancora insieme”.

Come cacciatore e cinofilo, sono orgoglioso che la nostra attività abbia selezionato un soggetto degno di quanto sopra. Anche noi abbiamo un sentimento, un amore per i nostri ausiliari. Credo che Cecilia Bazzocchi e Nina ci abbiano fatto conoscere un altro aspetto della razza, di quello che è la cinofilia, una convivenza solidamente basata sul reciproco rispetto e amore.
Con gli inizi del 2020 Nina compie 15 anni ma ancora partecipa a esposizioni e altre competizioni, non venatorie, ha conseguito tanti trofei e attestati, se potesse esprimersi a parole, ci direbbe: ”Il risultato al quale tengo di più è IL DIPLOMA di CAMPIONE VETERANO” Auguri cari, NINA.

Sergio Leonardi

Testo (c) Sergio Leonardi, Cecilia Bazzocchi. Foto (c) Cecilia Bazzocchi, Danita Zaccheo.

Per dettagli cliccate sulla foto.
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