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Intervista allevatori - conduttori di




Epagneul Francais

 



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Allevamento di Epagneul Francais "vom Hausruck"
Intervista di
Sabine Middelhaufe a Adi Schrotter (Austria)

Adi Schrotter, di professione architetto e cacciatore per passione, dal 2000 è il Presidente, nonché responsabile per l'allevamento, del Club austriaco per cani da ferma francesi, V.B.B.FL.Ö Grazie a lui nel 1996 il primo Epagneul Francais venne in Austria e da allora la razza ha potuto dimostrare continuamente le sue qualità alle esposizioni e nelle severe prove di lavoro. Oltre che, naturalmente, sul terreno della caccia pratica.

D. - Quando ha maturato l'idea d'iniziare ad interessarsi alla razza e perché ha scelto proprio questa razza?

R. - Sono circa 25 anni che da parte mia c'è un grande interesse per l'Epagneul Francais dell'antico tipo. Ormai sono 15 anni che allevo e conduco questa nobile razza rara con tanto successo, e il mio canile "vom Hausruck" è stato premiato dall'ÖKV (il Kennel Club Austriaco) con "il sigillo di qualità per allevamenti esemplari". Secondo me questa razza da ferma francese è particolarmente adatta alle nostre zone prealpine con i suoi terreni coltivati, i boschi collinosi, i pascoli ed i campi. Due soggetti lavorano persino in alta montagna. Prima avevo addestrato e condotto anche altri fermatori, ma nessuno dimostrava le prestazioni stupende ed il comportamento dell'EFR. Così, già anni fa, durante le prove di lavoro, mi sono sempre chiesto perché mai altrove in Europa non erano presenti i cani francesi! All'epoca mancava la letteratura sulla razza in Germania ed Austria, ma alla fine decisi di provare un Epagneul Francais e oggi posso dire che è stata una prova assai fortunata. La mia cagna, Rica vom Justlhof, fu il primo rappresentante della razza iscritto nel libro genealogico dell'ÖKV.

Rica vom Justlhof (anche foto di titolo). VJP, VFP, AP, FWP, VGP, SSP, BRP, 5 volte campione mondiale, BOB, CACA, CACIB,
CACIT, FCI-Champion; all.: R. Gerauer, Germania; prop.: A. Schrotter, Austria)

D. - Vuole provare a spiegarci quali sono le caratteristiche che fanno (o dovrebbero fare) preferire questi cani ai potenziali utilizzatori rispetto alle altre razze?

R. - Le doti dell'Epagneul Francais lo fanno perfettamente adattabile a tutti gli utilizzi del cane da caccia poliedrico, inoltre è un buon amico e partner del conduttore e della sua famiglia. Cosa che, forse, non si può dire di tutte le altre razze. Il suo modo di cacciare è sempre brillante, anche in ambiti dove altre razze non soddisfano le mie esigenze. Basta guardare la cerca del Francais: non è un cane che va troppo lontano, che esagera con la velocità e perciò non trova, e magari non ferma nemmeno. No, egli cerca svelto ma sotto il fucile e con il continuo, spontaneo collegamento con il padrone. I suoi movimenti sono fluenti, sinuosi, regolari, pieni d'energia ma nello stesso momento sempre assai eleganti. Cosa si potrebbe desiderare di più? Non è il caso di paragonarlo al Breton, perché quello è un cane "guizzante", più veloce, ma che nelle grandi battute si stanca anche più presto; forse per la sua taglia inferiore, pur essendo per il resto un bravissimo fermatore.

D. - A suo parere, vi è una dote che oggi non viene tenuta nella dovuta considerazione da parte degli “addetti ai lavori“?

R. - No, per il momento va tutto bene su questo lato. Il problema è più che altro che, purtroppo, alcuni conduttori, per mancanza di riserve ed altre condizioni necessarie, non possono più far lavorare i loro cani come si dovrebbe. La selvaggina diminuisce ovunque di numero e quindi i cani entrano in azione meno spesso. Ciò nonostante la razza ha conservata perfettamente tutte le attitudini che anche ai tempi moderni si chiedono al cane da ferma versatile.

Rambo (AP - VGP, Totverbeller), figlio di Rica vom Justlhof. All. e prop.: A. Schrotter, Österreich

D. - E quali doti deve necessariamente possedere un “buon“ rappresentante della razza per essere tale veramente?

R. - Il buon rappresentante, naturalmente, possiede tutte le attitudini che ci servono in un eccellente cane da ferma versatile; fra le quali il fine olfatto, la cerca sicura e la ferma assolutamente affidabile, anche nei terreni molto coperti. E poi, ancora, gioia esemplare per il suo lavoro, riporto naturale, capacità innata per il lavoro sulla pista di sangue ed il recupero, collegamento strettissimo, obbedienza, grande passione e coraggio di fronte alla selvaggina, anche quella agguerrita. Inoltre, il Francais ha l'enorme calma e affidabilità, ama l'acqua ed è tutto sommato un bravissimo ed equilibrato cane da caccia, nonché, al di fuori del suo ambito di lavoro, un piacevole cane da famiglia per tutte le occasioni che va senz'altro d'accordo con i bambini. Sia detto per inciso che l'Epagneul Francais può anche essere impiegato come cane da soccorso, per la cerca di persone, da terapia e da sport. Per me è un rappresentante elegante, bello e non troppo grande della più antica razza continentale da ferma, per cui il mio motto è: "Dev'essere un Francese!" Se ora invece parliamo della valutazione ufficiale di un soggetto ci sono tante doti che nell'ambito delle prove di lavoro dell'ÖJGV, fino al livello della VGP con le sue 30-32 materie vengono giudicate severamente. E' chiaro che ci vuole un addestramento adatto per sviluppare le capacità innate, ma una volta riuscito il cane è pronto per tutti i compiti venatori oggi possibili per un cane da ferma continentale. Sia anche detto che attualmente in Francia si trovano assai pochi Epagneul Francais con prova di lavoro. Ci sono più soggetti da esposizione, con magari una prova attitudinale. In Austria e Germania invece, per l'uso del cane in allevamento sono richieste, oltre alle prove di lavoro e alla prova di idoneità per la riproduzione, l'attestazione sull'assenza di displasia all'anca e il voto Molto Buono 1 o Eccellente 1 per la morfologia e la tipicità.

Adi Schrotter con Rica vom Justlhof e alcuni suoi cuccioli.

D. - Come giudica lo stato attuale della razza nel suo Paese e, se fosse in suo potere farlo, vi è qualcosa che vorrebbe modificare nell'allevamento odierno di questi cani?

R. - Nell'allevamento stesso non c'è niente da cambiare, ma se personalmente avessi più influenza e potere, promuoverei tanto di più questa razza e farei notare agli interessati e agli allevatori europei la necessità di conservarla.

D. - Secondo Lei, la razza e le sue caratteristiche sono, oggigiorno, conosciute abbastanza bene dai suoi potenziali utilizzatori o vi è ancora molto da fare?

R. - In effetti, in Europa le informazioni sull'Epagneul Francais sono assai scarse; tranne in Austria e Germania non c'è quasi nessuna promozione. Tant'è vero che nell'ambito venatorio e anche cinofilo quasi nessuno conosce realmente la razza. Spesso dei conduttori di altri cani mi chiedono di che razza si tratta, perché non l'hanno mai vista o sentita nominare. Quindi, c'è decisamente ancora moltissimo da fare. In Austria faccio il lavoro del pioniere per i cani francesi, ma persino qui da noi manca l'assistenza. Peccato!

Korona vom Justlhof (All. e prop.: Robert Gerauer, Germania), madre di Rica, fece tutte le prove dall'AP
alla VGP più la prova su pista di sangue con grande successo.

D. - Personalmente ritiene necessario partecipare ai raduni, alle prove di lavoro e alle esposizioni con i suoi soggetti?

R. - Come allevatore e conduttore di Epagneul Francais, Picard e Bleu Picard, io considero molto importante creare e mantenere contatti personali con i proprietari di cuccioli, miei e di altri soggetti. Punti di riferimento sono, a parte l'assemblea generale annuale del Club, i nostri raduni, i corsi di addestramento, le esposizioni e le presentazioni di razze canine da caccia; e anche nei corsi preparativi per le prove nascono dei contatti.

D. - A suo giudizio in quale forma di caccia, e quindi su quale selvatico, trova che i soggetti di questa razza siano portati ad eccellere?

R. - I miei amici ed io siamo particolarmente entusiasti delle battute, che includono per i cani la cerca nel bosco, il recupero, il lavoro sulla pista di sangue, il riporto e ovviamente la cerca classica con ferma sulla selvaggina da penna e la lepre. Rispetto ai selvatici non ci sono limitazioni definitive; l'EFR caccia di tutto: sia la selvaggina da penna che quella da pelo (lepre), basta insegnarglielo in modo corretto.

La voglia di riportare è naturale nell'Epagneul Francais.

D. - Infine, a conclusione di questa nostra chiacchierata, quali consigli si sentirebbe di poter dare ad un ipotetico neofita che avesse deciso di avvalersi di un soggetto della sua razza per soddisfare la propria passione venatoria?

R.- Posso solo consigliare al cacciatore e conduttore neofita, nonché a quello esperto, di provare l'Epagneul Francais, di addestrarlo e di condurlo per vivere l'esperienza della caccia con un fermatore nato e dal temperamento appassionato. E’ però da ricordare che, con durezza e severità esagerata, non si conclude niente con questa razza. Le sue qualità naturali, la sua obbedienza e la grande passione, sono innati e sempre presenti nei soggetti, basta addestrare ed allenare correttamente il cane. Molto importante è anche, naturalmente, il trattarlo bene e il tenerlo in famiglia (ai soci del nostro Club è proibito di tenere i cani in serraglio, box o simili). Ho notato, poi, che quando si va a caccia con un EFR si attira grande ammirazione per questo cane bellissimo e dotato che, come ho già accennato, con un po' di addestramento è anche valido per la pista di sangue ed il recupero.


Foto: Adi Schlotter "vom Hausruck", Austria .

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