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Segugio del Giura (1)


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Esperienze con il Segugio del Giura (1)
di Loris Brunacci

Secondo me la cosa piu’ importante in tutti i cani da seguita e’ la linea di sangue, ossia le caratteristiche che una selezionata razza di segugi trasmette geneticamente durante gli anni; questo secondo me e’ la cosa basilare se si vuole iniziare a cacciare un qualsiasi selvatico con uno o due soggetti o una muta di segugi. Quando ci si “innamora” di una particolare razza e con essa si vuole cacciare un selvatico, la prima cosa da fare e’ quindi acquistare un cucciolo i cui discendenti per diverse generazioni abbiano cacciato con profitto e metodo il determinato selvatico che vogliamo cacciare. Certo e’ anche vero ad esempio che parecchi segugi Francesi utilizzati splendidamente sul Cinghiale discendono da cani usati perlopiù sulla lepre, o viceversa. La mia non e’ una regola, ma essendo veramente tanto ma tanto appassionato di razze da seguita, ho notato che tanti segugisti seguono il mio pensiero e vi assicuro che queste persone hanno la “strada in discesa”.

Io seleziono i miei segugi del Giura esclusivamente per la caccia al Cinghiale, dove secondo me questo cane esprime al meglio tutte le sue potenzialità, il suo fisico possente, infatti lo rende molto perseverante e resistente nell’azione di lavoro su questo selvatico. E’ un cane dal facile abbaio a Fermo, molto coraggioso e al tempo stesso equilibrato. E’ un cane che dentro al suo essere possiede tutte le doti che dovrebbero far pensare ad un ottimo cane da cinghiali; fa molto bene la traccia, riesce ad “alzare la testa” quando e’ nelle vicinanze della rimessa e quindi a scovare con facilita’, e’ un buonissimo abbaiatore a fermo con voce forte e sonora, e … quanto alla seguita, e’ proprio in questa fase che molti cacciatori hanno attaccato una brutta etichetta a questo cane, attribuendogli un cattivo rientro.
Comunque conosco degli appassionati in Francia e pure in Italia, che allevano questa razza solo ed esclusivamente per la caccia alla Lepre ritenendo i propri soggetti molto completi e competitivi anche su questo animale.
Io personalmente ho acquistato due cuccioli dalla Francia da un mio amico che ci caccia la Lepre, cani molto “attaccati” alla passata, dal carattere forte, con l’intento, una volta visti all’opera con i cinghiali, di rinforzare le mie linee proprio in quella fase che io recluto in estinzione su parecchie razze da seguita.

Per quanto riguarda il segugio del Giura, negli ultimi anni si e’ giunti ad un unico standard con misure che lasciano un bel margine tra di loro vista l’influenza del segugio S. Uberto in molti soggetti.
Qui in Italia la razza e’ unificata come “Segugio svizzero del Giura”, - secondo me un grosso errore - mentre in Francia hanno differenziato in due varietà: Bruno del Giura – Bruno del Giura S. Uberto.
Per quanto riguarda lo stile di caccia su Cinghiale, il Bruno e’ un cane che ha un passo tutto suo, e’ un po’ piu’ lento del segugio Italiano ma piu’ veloce dei Petit Bleu, in un certo senso, come passo lo avvicinerei di molto all’Ariegeois. E’ un cane che alla sciolta si mette subito alla ricerca della passata utile, poi una volta trovata, i soggetti con piu’ attitudine alla traccia iniziano l’accostamento, trascinandosi dietro anche i soggetti che vocalizzano di meno, ma che nella maggior parte dei casi sono piu’ grintosi nell’abbaio a fermo. Una volta incalzato il Cinghiale sono tutti molto decisi sulla seguita, con i soggetti meno passatori in testa e i tracciatori nelle retrovie. E’ un cane con una spiccata dote di “collettivo” infatti tendono ad ammutarsi facilmente con altre mute che magari hanno individuato o scovato prima di loro. In due parole, non e’ un cane che ti sta tra i piedi.
Una Nota: voglio dire che in tutte le razze ci sono le eccezioni, non e’ che tutti i soggetti di Bruno siano dei fenomeni, anche in questa razza talvolta capita il soggetto con meno iniziativa o sagacia, ma devo dire che rispetto ad altre razze, ad esempio in una cucciolata, e’ molto facile che i soggetti che nascono abbiano uno scarto minimo di riuscita. (anche in questo, come nelle caratteristiche specifiche tipo traccia, fermo o rientro, conta tantissimo la linea di sangue).

La sua struttura fisico morfologica ed il suo manto lo rendono un cane perfetto ad ambientarsi in qualsiasi clima e territorio, dal freddo al caldo, non si nota mai un particolare dimagrimento durante la stagione invernale portato dall’eccessivo freddo che unito allo stress da lavoro a volte in certe razze può portare anche alla morte. Ad esempio ho amici Sardi che utilizzano con molta soddisfazione questa razza nella “dura Sardegna”, altri come me nell’Umbria, altri ancora nelle Alpi Piemontesi e nella fitta maremma toscana. Un'altra particolarità che ho notato in questa razza e’ la sua rapida adattabilità al territorio dove si caccia: A volte mi capita di cacciare zone molto piccole, con aree di rimessa intricatissime e se il cane non fa’ pezzo per pezzo, stai tranquillo che il Cinghiale lo lasci li, beh, tu vedi che questi cani non partono a mille come se dovessero cercare in un macchione di centinaia di ettari, restano a portata del conduttore che cosi ha la sicurezza di non lasciare nulla dietro al suo passaggio; al contrario se mi trovo in una vasta area, beh, stai tranquillo che non ti restano “al piede” …. se non riescono a trovare la traccia utile, vi assicuro che buttano a soqquadro la macchia pur di trovarla.

Questa’ ultima cosa che vi ho scritto e’ una delle qualita’ che mi ha fatto innamorare di questa razza, e’ un cane duttile con un mix vero e proprio di qualità e caratteristiche… simile alle razze Francesi per l’attitudine alla traccia e per metodo di lavoro, ma piu’ sbrigativo, diversissimo dal segugio Maremmano come standard e metodo di lavoro ma in certi casi martellante nell’abbaio a fermo come loro e in altri simile anche nel modo di cerca quando si affrontano zone “corte”.
La famiglia dei Segugi svizzeri e’ composta da altre 3 razze, Bernese, Lucernese e Svizzero Bianco Arancio. Ho visto lavorare solamente i Bernesi, razza rara qui in Italia, molto simile al bruno nel metodo e con un ottima voce. Sinceramente li ho visti lavorare molto bene sia su lepre che cinghiale ma non posso dirvi altro in merito visto le mie poche informazioni.
Dalle mie esperienze, il Bruno non e’ un cane precoce, e’ sempre meglio aspettare una sua buona formazione sia fisica che psicologica prima di iniziare l’addestramento. Io sono convintissimo di una cosa: il proprietario o addestratore come lo vogliamo chiamare, deve saper soprattutto educare il proprio cane: iniziando dalla socializzazione, facendogli capire che di lui si può fidare, abituandolo a rumori e presenze in generale, poi man mano che il cane diventa maturo si deve educare al rientro e per quanto possibile al rispetto degli animali non cacciabili; ma togliamoci tutti quanti dalla testa che ci sono persone in grado di poter insegnare a cacciare. Se caccia ce lo fa vedere il nostro cane, deve essere una passione innata, sono sicuro che noi questo non potremmo mai insegnarlo a nessun segugio.

Foto: (c) Loris Brunacci


Ritratto Segugio del Giura
Esperienze con il Segugio del Giura (2)
Fotoalbum Segugio del Giura

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