|  |  |  |  |  |  |  | 
|  | ||||||
|  | 
| Esperienze con il Segugio del Giura (1)  Secondo me la cosa piu’ importante in tutti i cani da seguita e’ la linea di sangue, ossia le caratteristiche che una selezionata razza di segugi trasmette geneticamente durante gli anni; questo secondo me e’ la cosa basilare se si vuole iniziare a cacciare un qualsiasi selvatico con uno o due soggetti o una muta di segugi. Quando ci si “innamora” di una particolare razza e con essa si vuole cacciare un selvatico, la prima cosa da fare e’ quindi acquistare un cucciolo i cui discendenti per diverse generazioni abbiano cacciato con profitto e metodo il determinato selvatico che vogliamo cacciare. Certo e’ anche vero ad esempio che parecchi segugi Francesi utilizzati splendidamente sul Cinghiale discendono da cani usati perlopiù sulla lepre, o viceversa. La mia non e’ una regola, ma essendo veramente tanto ma tanto appassionato di razze da seguita, ho notato che tanti segugisti seguono il mio pensiero e vi assicuro che queste persone hanno la “strada in discesa”. | 
|  | 
| Io seleziono i miei  segugi del Giura esclusivamente per la caccia al Cinghiale, dove  secondo me questo cane esprime al meglio tutte le sue potenzialità,  il suo fisico possente, infatti lo rende molto perseverante e  resistente nell’azione di lavoro su questo selvatico. E’ un cane  dal facile abbaio a Fermo, molto coraggioso  e al tempo stesso  equilibrato. E’ un cane che dentro al suo essere possiede tutte le  doti che dovrebbero far pensare ad un ottimo cane da cinghiali;  fa  molto bene la traccia, riesce ad “alzare la testa” quando e’  nelle vicinanze della rimessa e quindi a scovare con facilita’, e’  un buonissimo abbaiatore a fermo con voce forte e sonora, e …  quanto alla seguita, e’ proprio in questa fase che molti cacciatori  hanno attaccato una brutta etichetta a questo cane, attribuendogli un  cattivo rientro.  | 
|  | 
| Per quanto riguarda il  segugio del Giura, negli ultimi anni si e’ giunti ad un unico  standard con misure che lasciano un bel margine tra di loro  vista  l’influenza del segugio S. Uberto in molti soggetti. | 
|  tre anni.jpg) | 
| La sua struttura fisico  morfologica  ed il suo manto lo rendono un cane perfetto ad  ambientarsi  in qualsiasi clima e territorio, dal freddo al caldo,  non si nota mai un particolare dimagrimento durante la stagione  invernale portato dall’eccessivo freddo che unito allo stress da  lavoro a volte in certe razze può  portare anche alla morte.  Ad esempio ho amici Sardi che utilizzano con molta soddisfazione  questa razza nella “dura Sardegna”, altri come me nell’Umbria,  altri ancora nelle Alpi Piemontesi e nella fitta maremma toscana.  Un'altra particolarità  che ho notato in questa razza e’ la  sua rapida adattabilità al territorio dove si caccia: A volte  mi capita di cacciare zone molto piccole, con aree di rimessa  intricatissime e se il cane non fa’ pezzo per pezzo, stai  tranquillo che il Cinghiale lo lasci li, beh,  tu vedi che questi  cani non partono a mille come se dovessero cercare in un macchione di  centinaia di ettari, restano a portata del conduttore che cosi ha la  sicurezza  di non lasciare nulla dietro al suo passaggio; al  contrario se mi trovo in una vasta area,  beh, stai tranquillo che  non ti restano “al piede” …. se non riescono a trovare la  traccia utile, vi assicuro che buttano a soqquadro la macchia pur di  trovarla.  | 
|  | 
| Questa’ ultima cosa che vi ho scritto e’ una delle  qualita’ che mi ha fatto innamorare di questa razza, e’ un cane  duttile con un mix vero e proprio di qualità e  caratteristiche… simile alle razze Francesi per l’attitudine alla  traccia e per metodo di lavoro, ma piu’ sbrigativo, diversissimo  dal segugio Maremmano come standard e metodo di lavoro ma in certi  casi martellante nell’abbaio a fermo come loro e in altri simile  anche nel modo di cerca quando si affrontano zone “corte”. | 
|  | 
| Foto: (c) Loris Brunacci 
 | 
|  |  | Per dettagli cliccate sulla foto.  |